Sara Landau. Iper Pop Post

Mostra - da sabato 05 giu 2010 | a domenica 22 ago 2010

  • Sara Landau, "Jacklyn", 2008

    Sara Landau, "Jacklyn", 2008

  • Sara Landau, "Natasha", 2009

    Sara Landau, "Natasha", 2009

  • Sara Landau, "Jewel", 2008

    Sara Landau, "Jewel", 2008

  • Sara Landau, "Juliet", 2009

    Sara Landau, "Juliet", 2009

  • Sara Landau, "Summer", 2009-2010

    Sara Landau, "Summer", 2009-2010

Quando
da sabato 05 giu 2010 | a domenica 22 ago 2010
Prezzo
Credits
A cura di Walter Guadagnini
Dove
Mart Rovereto
Tipologia
Mostra

Le quattordici tele selezionate per la mostra, dipinte tra il 2008 e il 2010, rappresentano volti femminili, resi con una tecnica iperrealista, e intitolate con nomi come Jacklyn, Jewel, Ramona, Summer, Natasha o Venus.

La nitidezza dei dettagli accentua per contrasto un’altrettanto forte impressione di indeterminatezza: i volti sono incorniciati escludendo i corpi, ed è impossibile dire se le giovani donne raffigurate siano persone reali o modelli idealizzati provenienti dal mondo della moda.

Nomi, pose, colori e dettagli, identificano immediatamente i protagonisti di queste tele come “appartenenti interamente a questi nostri primi anni del 2000”, come sottolinea il curatore Walter Guadagnini.

E tuttavia, se è facile cogliere un legame diretto di Landau con il photographic realism (l’iperrealismo americano), va anche notato che queste tele sembrano invece non avere nessun rapporto con le ricerche della fotografia contemporanea.

Oltre che all’iperrealismo, il lavoro di Sara Landau va inquadrato anche nei termini di un rapporto problematico con la Pop Art di Roy Lichtenstein e di Tom Wesselmann, e ai più vicini esiti dell’opera di Alex Katz, a cui si può accostare per il contrasto tra l’apparente semplicità e l’indefinibilità del risultato finale.

Tuttavia, diversamente dalla Pop Art, la ricerca di Landau è rivolta alla rivelazione di una bellezza artificiale e artificiosa, in feroce competizione con il tempo e lo scorrere della vita. La sua indagine, impietosa, è quella di una donna all’interno del vissuto femminile, messo a nudo nei suoi processi mentali e nelle sue aspirazioni.

La pittura, per Landau, è una pratica rivendicata come strumento in grado di confrontarsi con i mezzi di riproduzione e ricostruzione, si tratti del digitale o dell’intervento chirurgico.

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