Mario Botta
Architetture 1960 - 2010

Mostra - da sabato 25 set 2010 | a domenica 23 gen 2011

  • Mario Botta, Museo Leeum Seul ROK, 2004 © Pietro Savorelli

    Mario Botta, Museo Leeum Seul ROK, 2004 © Pietro Savorelli

  • Mario Botta, Mart Rovereto

    Mario Botta, Mart Rovereto

  • Mario Botta, Cappella Santa Maria degli Angeli, Svizzera, 1990-96

    Mario Botta, Cappella Santa Maria degli Angeli, Svizzera, 1990-96

  • Mario Botta, Casa rotonda a Stabio, Svizzera, 1980-82

    Mario Botta, Casa rotonda a Stabio, Svizzera, 1980-82

  • "Mario Botta. Architetture 1960 - 2010", veduta dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

    "Mario Botta. Architetture 1960 - 2010", veduta dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

Quando
da sabato 25 set 2010 | a domenica 23 gen 2011
Prezzo
Credits
A cura di Studio Mario Botta, Lugano
Dove
Mart Rovereto
Tipologia
Mostra

La mostra raccoglie e propone al pubblico i progetti più significativi realizzati da Mario Botta, architetto nato a Mendrisio nel 1943 e laureato a Venezia, in tanti anni di fortunata attività professionale: dalle prime case unifamiliari, originali espressioni della scuola ticinese, fino ai grandi edifici pubblici, biblioteche, teatri, musei, chiese e sinagoghe, realizzati in tutto il mondo.

L’itinerario architettonico di Botta, che trova le proprie origini nell’interpretazione della tradizione del Movimento Moderno e prosegue negli anni senza cedimenti su questa linea, si configura oggi come “ragione critica” rispetto alla fragilità dei modelli e delle mode offerte dalla globalizzazione.

Nel suo studio di Lugano, l’architetto ticinese progetta edifici che trovano la propria ragione d’essere nella consapevolezza di interpretare la sensibilità della cultura contemporanea e nel contempo evocare quel territorio di storia e di memoria che costituisce il vero patrimonio dell’identità dell’architettura europea.

Presente e passato convivono dentro un linguaggio figurativo fatto di geometrie e materiali, senza ombra di nostalgie storiciste o velleità tecnologiche.

L’architettura ritrova così la propria vocazione primitiva di forma essenziale che modella lo spazio di vita dell’uomo e che, rispettando le funzioni alle quali deve rispondere, aspira ad offrire inedite emozioni.

In mostra si possono ammirare una sessantina circa di progetti di edifici realizzati, documentati con schizzi e modelli originali, fotografie e disegni inediti attraverso un originale percorso espositivo organizzato in dodici sezioni; dagli “Incontri” che rappresentano una vera e propria introduzione alla mostra, con suggestioni e memorie di artisti e opere che hanno lasciato un segno profondo nella formazione dell’architetto, fino ai progetti più recenti per i grandi spazi urbani.

L’ultima sezione è, infine, dedicata alle creazioni di oggetti di design e ai progetti di allestimento di interni. 

Risorse web

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